La prima missione valdese a Catania (1869)

Da Valdesio alla fondazione della comunità catanese: storia di una lunga gestazione.

La Chiesa Valdese nasce dall’eresia di Valdesio, conosciuto come Pietro Valdo (1140-1206), un nobile mercante francese di Lione , antesignano di Francesco d’Assisi, il quale scelse di vivere l’esperienza cristiana sull’esempio della comunità degli Apostoli. Spogliatosi dei suoi beni per darli ai poveri, viveva di elemosina. Senza abbandonare la fedeltà al papa, Pietro Valdo fondò il movimento “Poveri di Lione”, ma fu scomunicato ed espulso dalla città come eretico alla fine del 1184. Il 22 giugno 2015, Papa Francesco ha visitato il Tempio Valdese di Torino (il principale d’Italia). Primo pontefice in visita ad un luogo di culto riformato, con atto che resterà certamente storico, ha fatto ammenda per le persecuzioni e gli eccidi a danno dei Valdesi nelle passate epoche (1712 morti solo nel 1656). La Comunità catanese ha ancor oggi sede nel tempio cittadino eretto- secondo un’epigrafe scolpita sulla parete dello stesso- il 12 gennaio 1890. A fondarla, intorno al 1870, il Pastore Alfio Bellecci, ex prete cattolico catanese convertitosi all’evangelo sulla scia dei primi missionari valdesi giunti in Sicilia al seguito dei Mille (1860). Il loro nome era “Colportori”, termine riferito alla consuetudine di recare al proprio seguito la Bibbia per diffonderne il verbo in modo diverso da quanto avveniva con la Messa recitata in latino. I Colportori provenivano dalla Val Pellice, una delle valli alpine piemontesi che, insieme alla Val Chisone e alla Valle Germanasca, costituì luogo di rifugio fin dall’epoca medioevale per gli Evangelisti Valdesi perseguitati in Francia e nell’Italia del nord. Aree che oggi, note appunto come Valli Valdesi, registrano una particolare presenza delle comunità di questo credo.

La presenza evangelica in Sicilia può essere studiata a partire da due filoni che si sviluppano parallelamente trovando dei punti di convergenza che daranno vita alle chiese evangeliche in modo particolare nelle grandi città. Un filone è dato dalla presenza, nelle grandi città, Palermo (1861), Catania (1862) e Messina (1869), di gruppi protestanti stranieri, commercianti o rappresentanti diplomatici. Questi nuclei erano coordinati da una generazione pastorale molto attiva che credeva fortemente nell’evangelizzazione (ricordiamo Giorgio Appia (1827-1910) e John Simpson-Kay (1831-1887). L’altro filone è la presenza di personaggi chiave che, con la loro vocazione e con le loro attività diedero impulso decisivo allo sviluppo delle comunità valdesi. Nel caso di Catania l’opera è legata alla figura di un ex sacerdote cattolico, Alfio Belleci, che attraverso la lettura del Nuovo Testamento e degli scritti di Luigi Desanctis, teologo e polemista, ne rimane favorevolmente colpito tanto da coinvolgere amici e personaggi influenti in un vero e proprio movimento che porta al coinvolgimento di personaggi chiave quali il pastore J.S. Kay. Questi si ferma 40 giorni in città dando poi vita al primo nucleo evangelico, prima a casa del Belleci e poi in un locale affittato all’uopo. Dopo qualche anno di intensa attività di evangelizzazione, nel 1869, con la presenza di Appia, Kay e dei pastori Augusto Malan e Benedetto Lissolo, nasce ufficialmente la Chiesa valdese di Catania.  Prima comunità evangelica di Catania, altre chiese riformate sono tuttavia venute in essere sul territorio, quali la Confessione Evangelica Battista con sede in Via Luigi Capuana, che si rifà invece alla tradizione del Nuovo Mondo, avendo origini più recenti. Sorgeranno in seguito la scuola domenicale e una scuola diurna con un centinaio di alunni, l’Unione giovanile e una Società femminile di beneficienza.