Patto migrazioni UE, l’esperienza e le preoccupazioni delle chiese

Torsten Moritz, segretario generale della Commissione delle Chiese per i migranti in Europa (CCME) – cui aderisce anche la FCEI, spiega in un video le ragioni delle chiese: servono soluzioni durevoli, occorre confermare il diritto di chiedere asilo. Un appello alla solidarietà e per i passaggi sicuri.

Roma (NEV), 19 aprile 2021 – “I diritti delle persone che arrivano in Europa, i diritti dei migranti, sembrano venire per ultimi o non essere nemmeno presi in considerazione. Il problema fondamentale è le regole esistono ma non vengono implementate”. Lo ha detto in un video, a proposito del Patto UE sulle migrazioni, Torsten Moritz, segretario generale della Commissione delle Chiese per i migranti in Europa (CCME) – cui aderisce anche la FCEI.

Moritz ha espresso apprezzamento per la risposta ecumenica al patto europeo sulle migrazioni, che comprende 12 diversi documenti e quasi 500 pagine di testo. Le preoccupazioni più centrali espresse dalla comunità ecumenica riguardano tuttavia il fatto che tale strategia debba “offrire soluzioni durevoli e confermare il diritto di chiedere asilo”. Le chiese ribadiscono inoltre un “forte appello alla solidarietà e ai passaggi sicuri”, come i corridoi umanitari, sul modello dell’esperienza attivata in Italia dalla FCEI con la Tavola Valdese e S. Egidio. Di seguito il video integrale:


Per maggiori informazioni sulla strategia europea: https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/promoting-our-european-way-life/new-pact-migration-and-asylum_it

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